Il mondo della mente: Osho

mente

 

Il problema che sta all’origine di tutti i problemi, è la mente stessa, come prima cosa, è indispensabile sapere che cosa sia la mente, di che materiale sia fatta, se sia una realtà o solo un processo, se sia fondamentale o solo un’ombra.

Se non conoscete la natura della mente, non riuscirete mai a risolvere nessun problema della vostra vita. Potete sforzarvi, ma se cercate di risolvere i singoli problemi, siete destinati a perdere; questo è certo in assoluto. In realtà non esiste un singolo problema individuale; la mente è il problema. Anche se risolvi questo o quell’altro problema, a nulla servirà, perché la radice non è stata toccata; il fatto è che la mente deve essere disfatta.

Le persone arrivano da me e mi domandano: “Come si può raggiungere ad avere una mente serena?” E io rispondo: “Non esiste niente di simile; mente serena? Non ne ho mai sentito parlare.” La mente non è mai serena, la pace è non-mente. La mente di per sé, non può mai essere serena, silenziosa, per sua stessa natura, la mente è in tensione, è in uno stato caotico.

La mente non può mai essere nitida, non può avere chiarezza, perché per sua natura è confusione, offuscamento. La chiarezza è possibile senza la mente, la calma è possibile senza la mente, il silenzio è possibile senza la mente. Quindi, non tentare mai di raggiungere una mente silenziosa. Se ci provi, ti sposterai sin dall’inizio in una dimensione impossibile. Di conseguenza, la prima cosa da fare, è capire la natura della mente, solo così è possibile fare qualcosa.”

Esistono pensieri individuali, ma si muovono così velocemente che è impossibile vedere l’interruzione tra l’uno e l’altro. Non riesci a vedere queste pause, perché non sei molto consapevole e attento, hai bisogno di un’intuizione più profonda. Nel momento in cui i tuoi occhi hanno la capacità di guardare più in profondità, d’un tratto localizzerai un pensiero, poi un altro e un altro ancora, ma non ci sarà nessuna mente.

La pluralità dei pensieri, milioni di pensieri, ti danno l’illusione che la mente esista. E’ proprio come una folla, milioni di persone che si affollano, esiste qualcosa che possa essere definibile “folla”? Puoi dire che una folla esiste al di là di un insieme di persone che sono contenuti in uno stesso luogo? Ma il loro stare insieme, il fatto che sono raggruppati, ti dà la sensazione che esista qualcosa che puoi definire “folla”.

Esistono solo gli individui. La mente non esiste come realtà separata, questa è la prima cosa, solo i pensieri esistono.

La seconda cosa: i pensieri esistono indipendentemente da te, non sono un tutt’uno con la tua natura, ma vanno e vengono, mentre tu continui a esistere, a rimanere. Tu sei come il cielo, è sempre là, non va, non viene, le nuvole invece passano, sono un fenomeno di pochi attimi, non sono interminabili. Anche se cerchi di aggrapparti a un pensiero, non puoi fermarlo a lungo, deve andare, perché nasce e muore, i pensieri non sono tuoi, non ti appartengono, sono visitatori, ospiti, ma non sono i padroni di casa.

Osserva profondamente, e a quel punto sarai veramente il padrone mentre i pensieri saranno gli ospiti. Finché rimangono tali sono belli, ma se ti scordi completamente di essere il padrone di casa, ed essi prendono il tuo posto, allora sarai nei guai. Ecco cos’è l’inferno: tu sei il padrone di casa, la casa ti appartiene, ma i padroni sono gli ospiti. Accoglili, prenditene cura, ma non ti immedesimare con loro, altrimenti diventeranno i padroni.

La mente diventa il problema, perché i pensieri sono così profondamente consolidati in te, che hai dimenticato completamente le distanze fra te e loro, hai dimenticato che sono solo dei visitatori che vengono e vanno.

Ricorda sempre colui che dimora in te, quella è la tua natura. Fai sempre attenzione a ciò che mai viene e mai va  proprio come il cielo. Non ti fissare sui visitatori, rimani fermo nella consapevolezza di essere il padrone, gli ospiti potranno venire e andare. Naturalmente, ci sono ospiti buoni e ospiti cattivi, ma non preoccupartene, un buon padrone di casa rivolge a tutti gli ospiti la stessa attenzione, senza fare alcuna differenza. Un buon padrone, è un buon padrone, si presenta un cattivo pensiero, lui lo tratta esattamente come fa con quelli buoni, non lo riguarda affatto che i pensieri siano buoni o cattivi. Infatti, riconoscendo i pensieri buoni e i pensieri cattivi, che cosa fai? Ti avvicini ai pensieri buoni allontanando da te quelli cattivi, e prima o poi ti riconoscerai con quelli buoni, ed essi diventeranno i padroni. Qualsiasi pensiero, quando diventa il capo, crea infelicità, perché non è la verità, il pensiero è un impostore con cui tu ti identifichi, e quella identificazione è una malattia.

Gurdjieff, era solito dichiarare la necessità di una cosa sola: non essere identificato con ciò che viene e va.

Il mattino, il giorno, la sera, arrivano e poi se ne vanno, viene la notte e poi ancora il mattino. Tu rimani (non in quanto “tu”, perché anche questo è un pensiero) in quanto pura consapevolezza, non il tuo nome, non la tua forma, perché sono pensieri, non il tuo corpo, perché un giorno ti renderai conto che anch’esso è un pensiero, solo pura consapevolezza, senza forma, senza nome. Solo la purezza, solo il vero fenomeno dell’essere consapevole, solo questo rimane.

Se ti identifichi, diventi la mente, se ti identifichi, diventi il corpo, se ti identifichi, diventi il nome e la forma, e a questo punto il padrone si è perso e tu dimentichi l’eterno e ciò che è momentaneo acquista risalto, importanza.

Ciò che è momentaneo è il mondo; l’eterno è sublime. Questa è la seconda intuizione a cui devi arrivare: identificare che tu sei il padrone e i pensieri sono gli ospiti.

Se continui a osservare, presto arriverai al terzo punto: ti renderai conto che i pensieri sono stranieri, estranei. Nessun pensiero ti appartiene, entrano sempre dall’esterno, tu sei solo un accesso. Un uccello entra in casa da una porta e poi vola via da un’altra, proprio come un pensiero entra e esce da te.

Questa è la terza intuizione rispetto ai pensieri: essi sono cose, che hanno forza e che bisogna prendersene cura.

Di solito si continua a pensare, inconsapevolmente, a qualsiasi cosa. E’ difficile trovare una persona che, con l’intenzione, non abbia compiuto molti delitti, è anche difficile trovare una persona che, con la mente, non abbia compiuto ogni genere di peccati e crimini; e poi queste cose accadono. E ricorda, puoi anche non uccidere, ma pensare continuamente di uccidere qualcuno, può realizzare la situazione per cui quella persona venga uccisa. Il tuo pensiero, può essere preso da qualcuno, perché vicino a te esistono persone più deboli e i pensieri fluiscono verso il basso, come l’acqua. Così, se pensi di continuo qualcosa, qualcuno che si trova in una circostanza di debolezza, può far suo il tuo pensiero e uccidere un uomo.

Per questo, chi ha raggiunto la conoscenza dell’intima essenza dell’uomo, dichiara che tutti noi siamo responsabili per quello che succede sulla terra. Esiste solo un individuo che può non assumersi tale responsabilità, colui che è nello stato di non-mente. Per il resto, ognuno di noi è responsabile di tutto ciò che accade, se la terra è un inferno, tu ne sei l’artefice, tu ne partecipi.

Non continuare a buttare addosso agli altri la responsabilità, perché è anche tua, è un fenomeno che interessa l’intera umanità. Può essere che la malattia si manifesti in un luogo qualunque, la manifestazione può verificarsi a migliaia, milioni di chilometri lontano da te, questo non fa nessuna differenza, perché il pensiero è al di là dello spazio, non ne ha bisogno.

Questo è il motivo per cui viaggia velocissimo, neppure la luce si diffonde alla stessa velocità, in quanto necessita dello spazio per muoversi. Il pensiero, invece, viaggia molto più veloce, in quanto non ha bisogno del tempo per spostarsi, lo spazio per lui non esiste. Puoi essere qui, pensare a qualcosa e questa stessa cosa accade altrove. Come ti si può considerare responsabile? Nessun tribunale può perseguirti, ma di fronte alla corte suprema dell’esistenza sarai giustiziato, anzi lo sei già stato, per questo sei così infelice.

Le persone mi dicono: “Non abbiamo mai fatto del male a nessuno, eppure siamo tanto infelici.” Anche senza far niente, tu puoi pensare, e il pensiero è più fine dell’azione. Ci si può difendere dall’azione, ma non dal pensiero. Tutti sono vulnerabili rispetto al pensiero. Non pensare, è una necessità imperdibile per poter essere liberi dal peccato, dal crimine, liberi da tutto ciò che ci circonda, questo significa essere un buddha.

Un buddha è un individuo che vive senza la mente, quindi non è responsabile. Per questo motivo, in Oriente, diciamo che un buddha non accumula mai “karma”, né crea situazioni confuse e ingarbugliate che incideranno sul futuro. Egli vive, si muove, cammina, parla, mangia fa molte cose, per cui dovrebbe accumulare dei “karma”, perché “karma” significa attività. Eppure, in Oriente diciamo che ciò non succede, anche se un buddha compie un omicidio, non si crea un “karma”. Come mai? E perché tu, anche se non uccidi, accumuli in ogni modo “karma”?

E’ semplice, tutto quello che un buddha fa, lo fa al di fuori della mente, è spontaneo, non si muove sul piano dell’agire, non ci pensa; accade. Non è lui che agisce, egli è un vuoto, non mette in azione la mente, non programma qualcosa, ma se l’esistenza fa sì che qualcosa accada, egli lascia che ciò avvenga. Non c’è più in lui l’ego a fare opposizione, non è più l’ego ad agire.

Essere vuoto ed essere un non-sé, significa questo: essere un semplice “non-essere”, assenza di ciò che è in sé, assenza di una propria natura. In questo caso, niente si accumula, non sei responsabile di ciò che accade attorno a te, per cui trascendi. Ogni pensiero ha un qualche effetto reale per te e per gli altri. Stai bene attento!

Se dico di stare bene attento, non intendo rivolgermi nell’avere pensieri positivi, no, tuttavia, se hai pensieri positivi, ne avrai anche di negativi. Come può esistere il bene senza il male? Se pensi all’amore, individuerai che proprio lì vicino, appena dietro l’amore, è celato l’odio. Come fai a pensare all’amore senza pensare anche all’odio? Puoi non pensarlo a livello cosciente, l’amore può abitare negli spazi consci della mente, ma l’odio è nascosto nell’inconscio e si muovono assieme.

Ogni volta che pensi alla compassione, pensi alla crudeltà.
Puoi forse pensare alla compassione, senza pensare alla crudeltà?
Puoi pensare alla non violenza, senza pensare alla violenza?
La stessa parola “non-violenza” tiene dentro di sé la violenza, è inclusa in quello stesso pensiero.

Esiste una qualità dell’Essere totalmente diversa, che nasce dal non pensiero; non pensieri positivi o negativi, ma semplicemente uno stato di non pensiero. Rimani consapevole, limitati ad osservare, ma non pensare, intorno a noi esiste una noosfera, una sfera del pensiero che ti circonda completamente. Così come l’aria, il pensiero è tutto intorno a te, e continua a entrare in te per conto suo, si arresta solo col crescere della tua consapevolezza. C’è qualcosa in lei, quando diventi più consapevole, svanisce semplicemente, si dissolve, perché la consapevolezza crea un’energia più forte del pensiero.

La consapevolezza è come il fuoco per il pensiero, quando accendi una lampada in casa l’oscurità non riesce più a entrare, la spegni, e il buio si diffonde in ogni luogo, in meno di un attimo ti avvolge. L’oscurità, non entra in una casa con le luci accese, i pensieri sono come l’oscurità, entrano solamente se all’interno non c’è luce. La consapevolezza è un fuoco, più diventi consapevole, meno pensieri entrano in te.

Se ti integri veramente nella tua consapevolezza, i pensieri non entrano in te, diventi come una fortezza impenetrabile, questo non significa essere chiusi, anzi, vuol dire essere incondizionatamente aperti, ma la stessa energia della consapevolezza diventa la tua roccaforte. E se i pensieri non possono entrare in te, ti gireranno, ruoteranno attorno e se ne andranno. Li vedrai arrivare e, semplicemente, non appena si avvicineranno, prenderanno un’altra strada, a quel punto potrai andare ovunque, anche all’inferno, niente potrà sfiorarti più.

Questo è quello che intendiamo per illuminazione. Osho.

 

 

Fonte: http://www.visionealchemica.com/la-natura-della-mente/

Tratto liberamente da: www.facegood.org

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